CineTour
Qui nella Tuscia non è raro imbattersi in troupe cinematografiche e spesso capita addirittura di ritrovarsi nel bel mezzo di un set.
Qui il cinema si sente proprio a casa!
Il Palazzo dei Papi in Othello di Orson Welles con l’effetto speciale del mare dietro la loggia
Il Paese dei Balocchi per i cinefili
Quindi la Tuscia può essere decisamente considerata il Paese dei Balocchi per i cinefili: come non ricordare l’Otello di Orson Welles girato tra il capoluogo e Tuscania o Il vigile con un esilarante Alberto Sordi in uno dei suoi personaggi più riusciti.
Ne I vitelloni, Fellini trasformò Viterbo in Rimini e l’anno dopo scelse Bagnoregio per alcune scene de La strada. Anche Mario Monicelli si innamorò della Tuscia e indimenticabile è la sua Armata Brancaleone che porta a Viterbo, Nepi, Vitorchiano, Civita di Bagnoregio, Tuscania, Civita Castellana e Falerii Novi le sue mirabolanti avventure.
Pasolini scelse come rifugio intellettuale una torre medievale nelle campagne di Chia, vicino Bomazo, e qui i paesaggi diventano location per Il vangelo secondo Matteo e Medea; a Tuscania gira invece la celebre sequenza con Totò e Ninetto Davoli con le architetture della chiesa di San Pietro e del Palazzo del Rivellino sullo sfondo.
Accanto ai capolavori ci sono anche quelle pellicole che, con meno pretese, rimangono ancora nei nostri ricordi con le loro battute-tormentoni e scene memorabili: Attila flagello di Dio a Vulci e a Ferento con Renaulto nel teatro, Tre uomini e una gamba con Aldo, Giovanni e Giacomo nella scena del laghetto del Pellicone (location anche per Non ci resta che piangere); La sindome di Stendhal di Dario Argento trasforma il medievale quartiere di San Pellegrino a Viterbo nella scena di misteriosi delitti.
E infine, ma non per importanza, è d’obbligo citare le fiction e le serie tv che hanno reso la Tuscia riconoscibile agli spettatori italiani e stranieri: prima fra tutte, Il maresciallo Rocca di Giorgio Capitani con il grande Gigi Proietti. Devo essere sincera, quando si arriva in piazza S. Lorenzo, dopo lo stupore alla vista del Palazzo dei Papi, la domanda più frequente è “ma è qui che hanno girato Il Maresciallo Rocca, vero?”. Sì, solo che la caserma dei carabinieri è, in realtà, il seminario interdiocesano. Più recente è la serie I Borgia, di cui la seconda e terza stagione sono state girate tra gli stupendi giardini e le stanze di Palazzo Farnese a Caprarola, la chiesa di Santa Maria in Castello a Tarquinia, la cripta di San Pietro a Tuscania, l’anfiteatro di Sutri.
Ho citato solo alcuni, pochissimi, titoli di produzioni più o meno grandi che dai primi del Novecento del secolo scorso hanno avuto la Tuscia come splendida scenografia. E lo ammetto, quando capita di incappare in qualche film di cui riconosco luoghi e particolari, fa sempre un certo effetto e devo per forza guardarli fino alla fine (sì, anche le pellicole più scadenti) per sentire quell’intimo sentimento di orgoglio che mi fa dire “è mio”.
In questi “miei” posti vorrei condurvi, a discutere di cinema, attori e registi. Rivivremo scene, ricorderemo battute… celebreremo la”Settima Musa” che nella Tuscia ha una delle sue dimore più belle.
I “tour del cinema” prevedono come tappe fisse Viterbo, Tuscania, Civita di Bagnoregio e il Palazzo Farnese di Caprarola, ma possono essere anche studiati su misura per appassionati cinefili che abbiano richieste particolari.
Consigliata la lettura di La Tuscia nel cinema di Franco Grattarola (MeltingPot Edizioni, 2008): una trattazione puntuale ed esaustiva della storia cinematografica del nostro territorio, con l’elenco di tutte le opere realizzate dai primi del Novecento fino al 2008.
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