Numerosi sono i gioielli della nostra enogastronomia, primi fra tutti il vino e l’olio, la preziosa eredità degli Etruschi!
(foto: www.tusciaviterbese.it) |
Diversi (addirittura sei) sono i vini D.O.C. della Tuscia: l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, celebre per l’antica leggenda di Defuk e del suo servo Martino; l’Aleatico di Gradoli, un vino dolce ottenuto dai vitigni dei Monti Volsini; l’Orvieto, prodotto nella Valle del Tevere, nella zona di Castiglione in Teverina; il Colli Etruschi Viterbesi; il Vignanello, la cui zona di produzione sono i Monti Cimini; il Tarquinia, ricavato da uve coltivate lungo la fascia costiera. Senza dimenticare le tre I.G.T.: Lazio, Colli Cimini, Civitella D’Agliano. Da assaggiare anche la Cannaiola di Marta, un vino rosso un po’ dolce che ha origini antichissime, prodotto esclusivamente a Marta e Capodimonte, sul Lago di Bolsena.
(foto: www.oliodopcanino.com) |
(foto: www.canino.info) |
Le perle di questo tesoro fatto di genuinità e antiche tradizioni sono le nocciole. La “Tonda Gentile Romana” ha meritato anch’essa l’etichetta D.O.P.: un frutto dolce e croccante che da secoli è alla base dell’alimentazione delle popolazioni della Tuscia. La zona di produzione è quella dei Monti Cimini e del Lago di Vico, in particolare nei centri di Caprarola e Ronciglione. Superfluo parlarvi della bontà dei dolci preparati con questo prodotto: oltre ai celebri tozzetti da inzuppare nel vino e all’insuperabile crema di nocciole, c’è tutto un universo di ricette tradizionali e “di famiglia” che sarebbe impossibile elencarvi senza farvi venire l’acquolina in bocca…
(foto dal web) |
Non possiamo dimenticare i prodotti dei nostri boschi, come le castagne ed i marroni o i funghi (porcini e ferlenghi), oppure i legumi (come i “Ceci del Solco Dritto” di Valentano, i Fagioli del Purgatorio di Gradoli, le lenticchie di Onano) e gli ortaggi (il carciofo di Tarquinia, il Cavolfiore Bianco e il Cavolo Broccolo Romanesco, l’asparago di Canino, la patata dell’Alto Lazio… e tanti altri) con cui ci riscaldiamo nei mesi invernali preparando zuppe (la prelibata zuppa di ceci e castagne o l’acquacotta, per esempio).
(foto: www.tusciaviterbese.it) |
Ovviamente non possono mancare le carni, per lo più lavorate, tra cui spiccano i salumi come il “salame cotto”, la “mortadella di Viterbo” e la “susianella” o la rinomata porchetta!
Per gli amanti del pesce, le località vicine al mare come Tarquinia e Montalto offrono garanzia di freschezza e genuinità, ma il fiore all’occhiello della Tuscia è sicuramente il pesce di lago, forse dal sapore più incisivo e per veri estimatori: il persico, la tinca e in particolare il coregone del Lago di Bolsena sono tra i più diffusi, senza dimenticare la prelibatezza del lattarino di Marta. Come garante della bontà del nostro pesce di lago chiamiamo in causa Dante, che pone Papa Martino IV fra le anime dei golosi per la sua passione per le anguille del Lago di Bolsena!!
Questo breve excursus sulle eccellenze enogastronomiche della Tuscia non può essere esaustivo a causa della vasta ricchezza del nostro territorio (per esempio la frutta, tra cui spiccano il melone di Pescia Romana e la ciliegia di Celleno; oppure il miele, di cui esistono una miriade di varietà), ma vuole essere un invito a conoscere la terra degli Etruschi coinvolgendo tutti i cinque sensi, in un viaggio alla scoperta di una tradizione portata avanti attraverso i secoli con amore e passione, da tanti uomini e donne che vogliono rimanere in contatto con l’essenza più profonda della terra in cui vivono…
- Mezza giornata visita guidata al borgo di Montefiascone; mezza giornata visita ad una cantina del luogo e degustazione guidata di vini.
- Mezza giornata visita guidata al Parco Archeologico di Vulci; mezza giornata visita guidata ad un frantoio e degustazione di olio Canino D.O.P.
- Mezza giornata in una località sul lago di Bolsena (Bolsena/Montefiascone/Marta+Capodimonte); mezza giorata visita ad un’azienda agricola e/o caseificio e degustazione guidata di salumi e/o formaggi.
- Mezza giornata in una località della Tuscia a scelta; pranzo con degustazione guidata di una selezione di prodotti tipici della zona.