Chi mi segue da un po’ sa che non amo la fruizione “mordi-e-fuggi” dei luoghi, ma cerco da sempre di promuovere un godimento lento del territorio (vedi nella sezione SlowTour). Spesso mi capita di consigliare un ridimensionamento dei tour proposti dalle agenzie che vorrebbero concentrare le visite di numerosi luoghi in poco tempo, costringendo i gruppi a dei veri e propri tour-de-force che – lo dico con cognizione di causa – non vengono mai pienamente apprezzati. Meglio una lenta scoperta e un conoscenza un po’ più approfondita dei luoghi che una corsa faticosa e superficiale alla fine della quale i ricordi si affastellano in maniera confusa.
Una delle mete che merita più tempo è sicuramente Viterbo. In genere, coi gruppi organizzati, la si visita in mezza giornata con un tour di massimo 3 ore, in cui si predilige la parte monumentale: il Palazzo dei Priori, il Palazzo dei Papi e il quartiere medievale di San Pellegrino, cioè i luoghi più pubblicizzati e dunque più famosi.
Eppure Viterbo è una città abbastanza grande, che non ha da offrire solo questo ma anche altre inaspettate meraviglie. Qualche cliente ogni tanto si fida di me quando propongo una giornata intera nel capoluogo della Tuscia e alla fine arriva sempre una grandissimo ringraziamento. Ma, insomma, cosa si può visitare in una giornata a Viterbo? Ho stilato un elenco di 10 punti d’interesse che possono essere combinati tra loro per rendere l’esperienza di visita in città piacevole, più completa e appagante.
- Il Museo Nazionale Etrusco alla Rocca Albornoz per fare un viaggio nel tempo alla scoperta delle origini della Tuscia: interessantissimi sono i reperti provenienti da alcune abitazione etrusche, la ricostruzione di un grande impianto residenziale del sito di Acquarossa risalente a VI secolo a.C. e del santuario di Demetra di Macchia delle Valli. Dal loggiato cinquecentesco si ammira la piazza sottostante che ospita l’elegante fontana progettata dal Vignola e l’ampio panorama sulla città. In alternativa si può inserire il Museo Civico, che si trova immediatamente fuori le mura cittadine e – pochi lo sanno – custodisce due capolavori dell’arte italiana: la Pietà e la Flagellazione di Sebastiano del Piombo. Inoltre conserva una splendida collezione archeologica e altre interessanti opere che raccontano la storia della città.
- La chiesa della Ss. Trinità è sede dei Padri Agostiniani, ha origini medievali ma il suo aspetto attuale è frutto di rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli. Conserva la stupenda immagine della Madonna Liberatrice a cui la chiesa è dedicata, ma il vero gioiello è il magnifico chiostro affrescato con le Storie di Sant’Agostino, visitabile su prenotazione.
- La chiesa di San Francesco alla Rocca, che la ricostruzione postbellica ha riportato alle sue originarie forme medievali, ospita i sepolcri di due papi, Clemente IV e Adriano V, tra i più significativi esempi di scultura funeraria gotica in Italia.
- Il Monastero di Santa Rosa è una tappa imprescindibile per conoscere la vita e le opere della santa compatrona della città e per vivere il mistero di uno dei personaggi più avvincenti della storia di Viterbo. La gioiosa ospitalità delle strepitose Suore Francescane Alcantarine rende la visita ancora più emozionante. A pochi passi dal Monastero si trova anche la casa in cui, secondo la tradizione, sarebbe vissuta Santa Rosa: vale la pena farci una sosta.
- Il Palazzo dei Priori è da secoli la sede amministrativa della città, si trova in Piazza del Plebiscito sui cui si affacciano anche l’antico Palazzo del Podestà (che ospita uffici comunali) e quello che oggi è il Palazzo della Prefettura. Qui confluiscono le principali direttrici del centro storico, come Corso Italia (la via dello shopping), via Cavour prosecuzione di via Garibaldi che nasce da Porta Romana, via San Lorenzo che la collega al Colle del Duomo e al Palazzo dei Papi, via Ascenzi che conduce in piazza Martiri d’Ungheria (il Sacrario), dove attualmente si trova uno dei parcheggi più ampi della città e da cui si raggiunge il quartiere di San Faustino.
- La chiesa di Santa Maria Nuova è un piccolo gioiello dell’architettura medievale, dalle linee semplici ed eleganti, considerata un’antologia della pittura viterbese dal Romanico al Rinascimento. Vi è conservato anche il meraviglioso trittico del Ss. Salvatore, protagonista di un’antica processione per le vie della città.
- La chiesa del Gonfalone è uno dei rari esempi di arte barocca a Viterbo, poiché molte testimonianze di questo periodo artistico sono andate perdute nel corso dei secoli per diversi motivi. Impossibile non farsi rapire dalla magnificenza delle decorazioni pittoriche… il soffitto lascia senza fiato! Non è aperta tutti i giorni, ma si può richiederne l’apertura su prenotazione.
- Il Palazzo dei Papi è il monumento simbolo di Viterbo, sede pontificia dal 1257 al 1281 e del più lungo conclave della storia.
- Il quartiere medievale di San Pellegrino è la parte più caratteristica della città, con i suoi tipici “profferli”, i chiostri, le torri e le case-ponte. Nella piazza principale ha sede anche il Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, dove si racconta la tradizione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa.
- Il quartiere medievale di Pianoscarano è meno conosciuto rispetto a San Pellegrino, ma è altrettanto grazioso. A Viterbo amiamo definirlo “il paese dentro la città” perché effettivamente sembra quasi un mondo a parte. Non frequentato dai turisti, è possibile ancora immergersi in una quotidianità tranquilla e autentica. Bellissima e particolare è la chiesa di Sant’Andrea, che conserva una suggestiva cripta. Tappa obbligata è la Fontana di Piano che racconta una storia davvero incredibile.
Ovvio che le bellezze di Viterbo non si esauriscono in soli 10 punti, si potrebbero infatti aggiungere, per esempio, anche il Museo della Ceramica della Tuscia, il caratteristico quartiere di San Faustino con il mercato rionale, le chiese medievali di San Sisto e di San Giovanni in Zoccoli, il Teatro dell’Unione e il Gran Caffé Schenardi, così come non è semplice includere tutti questi luoghi in un tour con gruppi numerosi. È possibile, però, combinarli in base alle preferenze o alle esigenze dei gruppi, grandi o piccoli, al tempo e alle energie.
Se non avete vincoli e non siete organizzati in comitive, potete di certo prendervi tutto il tempo che volete, anche più di una giornata, per conoscere a fondo una città straordinaria e dalle mille sfaccettature, gustandovi lentamente tutti i luoghi elencati e scoprendone altri. Ricordo, inoltre, che parte integrante della visita è anche l’esplorare le botteghe artigiane o assaporare i piatti locali nei numerosi ristoranti del centro storico, tutti eccellenti e alla portata di tutte le tasche.
Perché, in questo mondo che va di corsa, Viterbo e la Tuscia intera sono le mete ideali per prendersi una pausa e rallentare il passo, entrare in contatto con l’anima profonda dei luoghi, gustarne i dettagli e le contraddizioni, sentire il rumore delle scarpe sulle pietre antiche delle strade e dei vicoli, sedersi in una piazzetta a sorseggiare un caffè o un calice di buon vino. Non aspettatevi una città “pettinata e patinata”, ma affascinante nelle sue imperfezioni. E poi i tramonti. Se potete, trattenetevi a Viterbo fino all’ora del tramonto: non esagero se dico che potrebbe essere uno dei più belli della vostra vita.