Ma prima conosciamone i protagonisti. Il castagno è una delle più importanti essenze forestali dell’Europa meridionale e fin dall’antichità ha visto molteplici utilizzi da parte dell’uomo. Questa specie è stata largamente coltivata non solo perché offriva un’importante risorsa alimentare per le popolazioni rurali sia in zone montane che collinari, ma anche perché forniva un tipo di legname particolarmente versatile. Sebbene oggi l’importanza del castagno sia fortemente ridimensionata, in alcuni centri del Viterbese il frutto continua a rivestire un’importanza economica rilevante: nella Tuscia si raccoglie circa l’8-10% della produzione nazionale di castagne. Sono due i sottotipi di castagna in attesa del riconoscimento DOP da parte della Comunità Europea: il marrone dei Monti Cimini e il marrone di Latera.
I marroni dei Monti Cimini |
Come ogni anno, la Camera di Commercio e la Provincia di Viterbo propongono le Feste della Castagna della Tuscia, in cui si fondono in perfetta armonia paesaggi, sapori, arte e tradizioni. Protagonisti della manifestazione sono i centri più importanti per la produzione della castagna e del marrone dei monti Cimini e l’occasione è ghiotta (è proprio il caso di dirlo) per assaporare anche gli altri ottimi prodotti tipici della tradizione eno-gastronomica locale con percorsi interamente dedicati alla promozione e alla degustazione delle specialità dei del territorio.